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Le malattie professionali in cucina





Pubblicato lo studio sulle malattie professionali degli chef realizzato dal CNR-IRIB (Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica) e commissionato dalla Federazione italiana cuochi


Divulgati i risultati dello studio sugli chef realizzato dal Cnr-Irib e pubblicato su Frontiers public health. Lo studio evidenzia come per gli chef gli anni di servizio e il numero di ore settimanali siano i principali fattori scatenanti lo stress psicologico e l’insorgenza di malattie organiche a carico dell’apparato muscoloscheletrico e cardio circolatorio.

Il lavoro dello chef è a rischio stress“Il lavoro dello chef è uno di quelli più esposto a rischi per la salute dovuto allo stress, ma mai nessuno ha fornito una valutazione scientifica quantitativa dei rischi e delle sue caratteristiche.

Lo studio ha definito per la prima volta, in maniera quantitativa, il legame tra stress, lavoro e salute nella categoria dei cuochi italiani, utilizzando un approccio analitico ai dati statistici risultanti dall’elaborazione del materiale messo a disposizione dalla Fic.

Infatti, per realizzare questa ricerca epidemiologica, è stata messa a punto un’App dove tutti gli iscritti alla Federazione Cuochi, potevano collegarsi e, compilando dei moduli demografici e dei test psicologici, partecipare all’indagine scientifica”.


Il motivo dello stress degli chef

Lo stress in cucina è effettivamente altissimo, causato da tensioni e pressioni psicologiche dovute principalmente alla mole di lavoro, alle numerose ore trascorse in cucina in uno spazio spesso piccolo, affollato e troppo caldo, a un livello di concentrazione che deve essere sempre al massimo, al numero di dipendenti da gestire, ma soprattutto al giudizio costante del cliente a cui si è sottoposti”.


Lo studio sulle malattie professionali degli chef

Lo studio ha interessato 710 chef, di cui l’88% maschi, età media 44.4 anni, body-mass-index: 28.5, anni di lavoro 24.9, ore di lavoro settimanale 66.4.

A questa tipologia di chef è stato posto un questionario per valutare se il rischio da stress professionale sia correlato al tipo di lavoro e come questo possa influire sulla salute.

Il modello di analisi comprendeva

  • caratteristiche individuali (come età, sesso o body-mass-index)

  • caratteristiche variabili legate al lavoro come la categoria professionale (es. head/executive/lavapiatti/freelance)

  • la durata della giornata lavorativa.

Dopo una prima fase di validazione dei test, il modello ha rilevato che gli unici due fattori associati significativamente con la presenza di alti livelli di stress e di malattie organiche a carico dell’apparato muscoloscheletrico e cardio circolatorio sono gli anni di servizio e il numero di ore di lavoro settimanali.


Dall’elaborazione dei dati è risultato che il 47% degli chef ha riportato almeno due o più problemi di salute nella vita lavorativa e la relazione tra le variabili lavorative e lo stato di salute è mediata dagli alti livelli di stress professionale presenti nella popolazione dei cuochi in una percentuale tra il 13.8% e il 24.9%.

Grazie a questa ricerca si conferma quindi che anche nella categoria degli chef superare le 60 ore di lavoro a settimana è un forte fattore predittivo di malattie organiche.


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RISCHI PER LA SALUTE NELLA RISTORAZIONE
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